Le rane sono importanti nella ricerca medica a beneficio degli esseri umani

Le rane producono una vasta gamma di secrezioni cutanee, molte delle quali hanno un potenziale significativo per migliorare la salute umana attraverso il loro uso come prodotti farmaceutici. Circa il 10% dei premi Nobel per la fisiologia e la medicina sono il risultato di indagini che hanno utilizzato le rane. Quando una specie di rana scompare, scompare anche ogni promessa che essa mantiene per migliorare la salute umana. Un gruppo di ricercatori russi ha trovato oltre 76 diversi peptidi antimicrobici sulla pelle della rana bruna comune europea . “Questi peptidi potrebbero essere potenzialmente utili per la prevenzione di ceppi batterici sia patogeni che resistenti agli antibiotici” hanno concluso gli scienziati. La salute degli esseri umani e delle rane è chiaramente intrecciata. “Molte persone chiedono ‘cosa importa se perdiamo una specie?’. Solo una specie, Homo sapiens , ha la capacità di eliminare altre specie sul pianeta. Unici nel mondo animale, siamo responsabili delle nostre azioni e le generazioni future ci riterranno responsabili. La domanda che dovremmo porci è: come possiamo giustificare l’eliminazione anche di una sola specie da questo pianeta? 

Curiosità – Le rane sono bioindicatori

La maggior parte delle rane richiede un habitat adatto sia nell’ambiente terrestre che in quello acquatico e ha una pelle permeabile che può facilmente assorbire sostanze chimiche tossiche. Questi tratti rendono le rane particolarmente sensibili ai disturbi ambientali, e quindi le rane sono considerate indicatori accurati dello stress ambientale: si ritiene che la salute delle rane sia indicativa della salute della biosfera nel suo insieme. Le rane sono sopravvissute più o meno nella loro forma attuale per 250 milioni di anni, essendo sopravvissute a innumerevoli ere glaciali, schianti di asteroidi e altri disturbi ambientali, eppure ora un terzo delle specie di anfibi è sull’orlo dell’estinzione. Questo dovrebbe servire come campanello d’allarme per gli esseri umani che qualcosa è drasticamente sbagliato nell’ambiente.

Anche le rane hanno la loro pandemia

Un ululone appenninico (Bombina pachypus), anfibio diffuso in Italia di cui è stata notata una forte diminuzione in Emilia Romagna (Shutterstock)

Colpa di due funghi letali: 90 specie si sono estinte e 500 hanno avuto gravi perdite, con seri danni all’ecosistema.Per fortuna la malattia non colpisce l’uomo. Per ora…

Il commercio globale di animali e piante è il maggior responsabile della scomparsa di novanta specie tra rane e altri anfibi, e della grave perdita di popolazione di altre cinquecento. Questi animali infatti, importati spesso dall’Asia per i terrari degli appassionati o come alimento (in tante cucine, compresa quella di alcune regioni italiane), da molti anni sono vittime della chitridiomicosi, una malattia fungina che per loro è letale.

La rana più pericolosa del mondo

Solo al tocco, una rana dorata velenosa potrebbe ucciderti in pochi minuti: anzi, una solo rana dorata velenosa, il cui nome latino Phyllobates terribilis è ancora più evocativo del comune, con la propria dose di veleno (un milligrammo) è in grado di uccidere ben 10 esseri umani.

Il veleno letale di questa piccolissima rana non ha però potuto frenarne il pericolo di estinzione. Quella che vedete sembra una normale rana, ma è uno degli animali più tossici al mondo. Si chiama “rana dorata” per via del suo colore (Phyllobates terribilis), fa parte della famiglia Dendrobatidae e vive in Colombia.

A cos’è dovuta la sua pericolosità? La sua pelle: essa infatti è rivestita da una molecola chiamata batracotossina, che impedisce ai nervi di trasmettere impulsi ed è fortissima. Basta una dose piccolissima per provocare la morte (la dose che è in grado di uccidere circa il 50% dei soggetti è quella di 0,002mg/kg), tanto che basta appena toccarla.

La Rana Verde

La Rana è un anfibio appartenente al l’ordine dell’Anura, presente in tutto il continente europeo. Presentano un muso appuntito, la testa è triangolare, la lingua lunga e biforcuta, la pelle è liscia e viscida.

Con “rana verde” si intende un complesso  di difficile distinzione che comprende la rana dei fossi, la rana verde minore e la rana verde maggiore. Sono le tre specie di rane verdi presenti nel territorio europeo, tipiche delle zone umide di pianura e collina ma possono occasionalmente trovarsi anche a quote di 1200 m sull’Arco Alpino. Le dimensioni sono piuttosto contenute e non superano i 9-12 cm di lunghezza. Presentano una grande varietà di colori e macchie, dal verde scuro al marrone. Cantano sia di notte che di giorno e sono più chiassose durante la stagione riproduttiva. La femmina all’inizio della primavera depone moltissime uova in acqua. Le ovature, dal tipico aspetto di massa tondeggiante e “grumosa”, sono collocate appena sotto il pelo dell’acqua.

Descrizione

La rana comune appartiene alla classe degli anfibi.
Di colore verdognolo o bruno, misura 7- 10 cm, ha le estremità palmate, molto adatte al nuoto ma, a causa della notevole dimensione delle gambe posteriori. Il suo passo sulla terraferma non è agevole: in compenso la rana, come tutti sanno è agilissima poichè, invece che di passo, procede a balzi.

HABITAT Il suo habitat è l’acqua stagnante o corrente, e ne esce solo di notte alla ricerca di cibo.

ALIMENTAZIONE La rana si nutre di insetti, dI chiocciole, di girini ed anche di rane più piccole. Usa le sue robuste zampe posteriori per raggiungere, con uno o più salti, le prede; ma anche senza saltare, le può acchiappare con la larga e vischiosa lingua.

RIPRODUZIONE La femmina all’inizio della primavera depone moltissime uova in acqua. Le ovature, dal tipico aspetto di massa tondeggiante e “grumosa”, sono collocate appena sotto il pelo dell’acqua.  La rana nasce da un   piccolissimo uovo  che vaga nell’acqua, in un ammasso di moltissime altre uova avvolto da un involucro gelatinoso.Durante il periodo degli accoppiamenti, la femmina deporrà in profondità tra le 1000 e le 2000 uova. Il maschio passerà vicino rilasciandone lo sperma e in seguito le uova saranno fecondate. Le uova si schiuderanno dopo circa 2 settimane e la metamorfosi completa avverrà dopo circa 3 mesi dalla nascita. Non appena il piccolo è nato , si comporta come un pesce,  non possiede   polmoni, ma branchie esterne, dei ciuffi ramificati posti ai lati della testa che gli permettono di respirare l’ossigeno disciolto nell’acqua. Crescono dapprima le branchie, che da esterne diventano interne, simili a quelle dei pesci. Il girino si trasforma poi lentamente  in rana: si sviluppano  prima le zampe posteriori, scompare la coda, si sviluppano i polmoni. A questo punto la rana esce dall’acqua e inizia a vivere anche sulla terra.

Rane con un ruolo ecologico rilevante

Sei nuove specie di minuscole rane scoperte nelle foreste del Messico  Sono tra le più piccole al mondo e non superano i 15 millimetri. Si nascondevano in bella vista nelle collezioni del Museo di Zoologia dell’Università di Cambridge nel Regno Unito, ma non erano mai state identificate. Avvistate e raccolte nelle foreste del Messico, erano state etichettate come Craugastor , ma fino ad oggi i ricercatori non erano riusciti a capire esattamente a quale specie appartenessero. Nuove analisi genetiche  hanno suggerito che in Messico potrebbero esserci molte altre specie non ancora classificate, specialmente nella Sierra Madre de Chiapas e sulle pendici della Sierra Madre del Sur e della Cintura Vulcanica Transmessicana. Quello che penso sia così affascinante di queste rane è la loro piccola dimensione. Quando queste creature sono così piccole, smettono di comportarsi come rane e non ricoprono il ruolo di normali rane in un ecosistema. Piuttosto, hanno un ruolo ecologico molto più simile a quello degli insetti. Secondo gli studiosi, le sei nuove specie, tutte più piccole di una moneta quando completamente sviluppate, si sono probabilmente evolute in tali dimensioni per poter vivere nel sottobosco delle foreste. Queste rane sono  incredibilmente importanti nella catena alimentare e molti altri animali le useranno come fonte di cibo: lucertole, piccoli mammiferi, uccelli, altre rane e persino insetti. Senza queste rane, l’intero ecosistema collasserebbe”.  Alcune delle rane appena identificate possono essere trovate solo in una piccola località del Messico.  Se quest’area viene distrutta o danneggiata, ad esempio dalla deforestazione o dall’inquinamento, l’intera specie potrebbe essere estinta” .